Blog

09/03/2022 0 Comments

Aina Fullana presenta il suo romanzo ad Alghero

ALGHERO – Nella settimana dell’8 marzo il mondo sembra puntare sulle qualità e le eccellenze delle donne, anche se per un periodo di tempo limitato. Quest’anno non stiamo solo mettendo in evidenza una realtà come la forza delle donne, ma stiamo anche rivendicando come le giovani donne siano il catalizzatore della nostra società. Aina Fullana, appena 25enne, è un chiaro esempio di questa ondata energica e rivitalizzante che cambierà il paradigma della letteratura catalana. Laureata in Lingua e Letteratura Catalana all’Università delle Isole Baleari, il suo primo romanzo, Els dies bons (I bei giorni), ha vinto il Premio Valencia dell’Istituto Alfons el Magnànim per la narrativa nel 2021. E che dire di Aina Fullana che fa risuonare il suo nome e il suo lavoro ovunque?

L’autrice, con uno stile di lettura realistico e agile, ci introduce dentro il pensiero di un tossicodipendente e sottolinea il bisogno umano di cercare, nonostante le avversità più cruente, i giorni buoni. L’autrice crea un mondo in cui i personaggi condividono i loro problemi, ci trascendono e ci sfidano: i pensieri di un tossicodipendente, le paure di una donna disprezzata e intrappolata in un matrimonio instabile, i problemi di una giovane donna alienata da un mondo che non sa come gestirlo emotivamente… Els dies bons (I bei giorni) sono, dopotutto, lo specchio di una società che cambia, in cui le donne hanno alzato la voce e occupato più spazio. E cosa dovrebbero dirci?

Per rispondere a questa domanda si attende la presentazione del libro Els dies bons in programma sabato 12 marzo, alle 18, alla Torre de Sulis ad Alghero. All’evento parteciperanno l’autrice, Aina Fullana; Vittorio Nonis della Libreria Il Labirinto; GustauNavarro, responsabile dell’Ufficio di Alghero della Generalitat de Catalunya; e Arantxa Llàcer, professoressa di catalano all’Università di Sassari. L’evento è organizzato dalla Generalitat de Catalunya Ofici de l’Alguer, Libreria Il Labirinto, Institut Ramon Llull; con il sostegno del Municipio di Alghero, della Fondazione Alghero e dell’Associazione Culturale Alghenegra.

 

Ufficio Stampa Fondazione Alghero